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{#4} Scienceground 1.5: Microbi

«Durante gli esperimenti di laboratorio [di Pasteur], i microbi facevano cose che non avevano mai fatto prima. […] Quando ti addentri nella scienza dei microbi, o dei virus, entri in un mondo di interazioni che appartengono a ciò che le persone chiamano “società”. […] Il passo successivo per la comunicazione scientifica non è parlare di razionalità ma di questi esseri viventi. E se consideri i batteri svilupperai simultaneamente la totalità sia della scienza che della società.»

Bruno Latour, estratti dall’intervista per Scienceground, Festivaletteratura, Settembre 2018

Buongiorno,

la ragione per cui ricevi questo flusso di coscienza è che quando ha iniziato a inondare la tua posta di punto in bianco non hai opposto resistenza, oppure ti sei spontaneamente iscritto per ragioni misteriose. Grazie! Se non ricordi di che cosa si tratta, rileggi i primi tre episodi qui. Per cancellarti, usa l’apposito pulsante che trovi qui sotto e verrai ANNIENTATO più velocemente della luce che viaggia nella nostra rete neurale – e anche dopo un tempo di procrastinazione casuale. Ma per favore facci sapere che cosa ti ha dato fastidio.

Siamo lieti di annunciare che all’interno di Festivaletteratura, a Mantova, dal 4 all’8 Settembre (il programma completo del Festival si può scaricare qui) si svolgerà Scienceground 1.5. Il focus scientifico quest’anno sarà interamente dedicato ai mattoncini di noi stessi*: i microbi. Siamo stati ispirati da un’intervista con Bruno Latour, che ha proposto:

«Sono stato a Palazzo Te oggi, ed è molto divertente confrontare il sedicesimo secolo con il presente perché ci troviamo nello stesso tipo di situazione: cercare di trovare un ordine per la molteplicità delle forme di vita. È molto più interessante del momento, la parentesi – per così dire – quando eravamo ossessionati dalla visione scientifica del mondo. […] Se tu dovessi ricostruire Palazzo Te ora, quale sarebbe il piano? Ho capito che è stato uno dei Gonzaga a scriverlo: voglio questa stanza con Ercole, etc. Ora, se volessi una stanza con i batteri…quale sarebbe la forma dello spazio e quali discipline includeresti, e quali immagini porteresti con te? Sarebbe quasi completamente diverso da ciò che i batteri erano trent’anni fa. E ci sarebbero batteri differenti, in aggiunta.»

Quindi, negli spazi resi disponibili dalla scuola Isabella d’Este, allestiremo il Salone dei Batteri, l’Aula delle Muffe, l’Atrio di Lieviti, il Chiostro dei Virus, e lì ci cimenteremo in ogni tipo di fermentazione. In particolare, ci saranno due ospiti internazionali a condividere le loro idee ed esperienze: Sally C. Davies, la massima carica di salute pubblica inglese, che ha dedicato la sua carriera a combattere la minaccia crescente della resistenza agli antibiotici e a diffondere informazioni a riguardo, e César Enrique Giraldo Herrera, ricercatore all’Università di Oxford ed esperto dei rapporti mutualistici tra forme di conoscenza degli nativi americani e la microbiologia. Molti altri parteciperanno e interagiranno con ExTemporanea, la crescente comunità scientifica di studenti e ricercatori che cerca di creare un dialogo aperto tra le diverse scienze. Il programma completo verrà presto rivelato!

*Infatti, secondo il filosofo della scienza Thomas Pradeu ogni organismo è una chimera, un miscuglio vivente di entità di diversa origine e tenuto insieme dal sistema immunitario. Dai un’occhiata a The Limits of the Self: Immunology and Biological Identity (Oxford University Press, 2012), uno dei vari libri sulle nostre mensole.

Per arrivare preparati alla discussione informata al festival, ci piace leggere insieme libri, articoli scientifici, etc. Il primo libro sul comodino è stato Il dottor Semmelweis di Céline, e la discussione sta evolvendo (lentamente, ma stabilmente) sul nostro blog. Il prossimo libro da portarti sotto l’ombrellone è Spillover di David Quammen. Le regole del gioco sono:

  1. Presta o regala la tua copia del Dottor Semmelweis a chiunque sia interessato;
  2. Compra, prendi a prestito, o (se strettamente necessario) ruba una copia di Spillover;
  3. Leggilo entro quattro settimane da ora;
  4. Esplora altro materiale legato al libro e ai suoi contenuti;
  5. Attendi ulteriori istruzioni.

La parola “spillover” indica il preciso istante in cui un patogeno compie un passo evolutivo muovendosi da una specie a un’altra. La storia di questi passaggi ci dice molto riguardo alla pressione dell’uomo sull’ambiente, e la storia di come Spillover è stato scritto ci dice molto sulla non-fiction narrativa, una nuova forma di scrittura che non è accademica o specialistica, ma utilizza gli strumenti della narrazione letteraria per esporre fatti (pensa a Gomorra): che cosa ci può dire l’emergere di questo genere letterario riguardo all’accesso e alla diffusione della conoscenza?

A Scienceground, per usare ancora le parole di Latour, vogliamo “usare la storia come un neurologo usa un topo, dissezionandolo per seguire i meccanismi che potrebbero consentirci di comprendere in un colpo solo il contenuto della scienza e il suo contesto” (B. Latour, I microbi: trattato scientifico-politico, Editori Riuniti, 1991, fuori catalogo – anche questo sulle nostre mensole). In cammino verso il Passaggio a nord-Ovest…

«Non sono uno scienziato, ho ancora molto da imparare, e per questa ragione non posso permettermi di avere troppe certezze su alcuna cosa particolare. L’idea che ho del mondo continua a cambiare.»

Scienceground diventa internazionale! Con queste parole inizia l’intervento che uno dei volontari di Scienceground 2 ha fatto al Festival della Scienza di Sofia, in Bulgaria, ospite dell’Istituto Italiano di Cultura.

«Il Festival ha avuto luogo in una delle stanze per congressi del High- Tech Park, alla periferia di Sofia, tra fontane, alberi, edifici di vetro e acciaio, centri commerciali, edifici in costruzione ed edifici abbandonati in fase di costruzione. […] Le opinioni sul valore sociale della scienza in democrazia erano simili a quelle già sentite l’anno scorso a Scienceground. È vero che tendiamo a socializzare con la nicchia di persone che condividono i nostri stessi interessi e opinioni, ma c’era la sensazione che ci fosse un sentimento comune.»

Puoi trovare più informazioni qui (in italiano).

Scienceground è un progetto molto fluido e sperimentale, aperto a ogni tipo di contributo. Non essere timido e fatti sentire, abbiamo bisogno del tuo entusiasmo!

Resta sintonizzato

ET

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